Laboratorio di trascrizione

Ho realizzato questo modulo online per gli studenti del corso di Storia della musica jazz al conservatorio di Ferrara: serve a raccogliere le informazioni sui brani scelti per il laboratorio di trascrizione. Potete scegliere di trascrivere un intero solo o una parte; una improvvisazione o una parafrasi di un tema; un solo strumento o più di uno; una strumento melodico, armonico, percussivo o una voce.
Potete lavorare da soli o in team con un compagno o una compagna di corso distribuendovi i compiti in senso diacronico (ad es.: chi trascrive il primo chorus, chi il secondo) o sincronico (ad es.: chi trascrive il solo di sax, chi l’accompagnamento del piano, ecc.).

L’unica limitazione riguarda il periodo di riferimento: ogni studente dovrà effettuare la trascrizione di un periodo corrispondente a quello  che viene affrontato durante il corso di Storia del jazz in quell’annualità:

  • Primo anno: dal 1900 al 1945 circa
  • Secondo anno: dal 1945 al 1965 circa
  • Terzo anno: dal 1959 a oggi.

Sarà necessario scegliere dei brani presenti su youtube e le trascrizioni devono essere inserite sulla piattaforma noteflight.com. In questo modo sarà possibile sincronizzare il file audio con la notazione musicale. Trovate qualche guida su noteflight nel mio blog di didattica della musica. In seguito inserirò un secondo form, per inserire i link alle pagine di noteflight contenenti le trascrizioni.

Ecco, per il momento, la scelta dei brani.

GUIDA ALLA PREPARAZIONE DI UNA TESI DI LAUREA IN STORIA DEL JAZZ

 

Per una migliore lettura e l’eventuale stampa del documento, rinvio al contributo su google: Guida alla preparazione di una tesi di laurea in Storia del Jazz.

Se avete suggerimenti, itegrazioni, link a risorse utili da consigliare, sarei lieto di ricevere i vostri contributi.

Il jazz alla radio durante il fascismo

Durante il regime fascista la musica jazz rappresenta un asse portante della radio italiana. La storia di questa presenza, eccentrica e dilagante, malvista ma tollerata, racconta, attraverso il consumo di musica di intrattenimento tra il 1925 e il 1945, una parte importante della società e del costume italiano.
Attraverso le pagine del Radiorario e del Radiocorriere è possibile ripercorrere il rapporto tra jazz, radio italiana e regime fascista, alla riscoperta di figure oggi semisconosciute e di grandi capolavori dell’intrattenimento musicale.

Per un approfondimento si rimanda a Adriano Mazzoletti, Il jazz in Italia: dalle origini alle grandi orchestreEDT, 2004.

Questo argomento sarà trattato in un mio saggio di prossima pubblicazione dal titolo Da ‘yazz’ a ‘gezz’. Una ricezione intermittente con interferenze di regime, che sarà contenuto nel volume La musica alla radio: 1924-1954. Storia, effetti, contesti in prospettiva europea a cura di Angela Ida De Benedictis e Franco Monteleone, Roma,  Bulzoni, di prossima pubblicazione. Questa presentazione ne sintetizza i contenuti.

Bruno Maderna e il jazz

Presentazione per il Seminario di Storia del jazz, DAMS Bologna, 2011-2012

Per una bibliografia aggiornata:

L. IZZO, Da New Orleansa Vienna. Strategie compositive in “Il mio cuore è nel Sud” di Bruno Maderna, «Mitteilungender Paul Sacher Stiftung», XXV, 2012, pp. 24-30

 L. IZZO, ‘Espressioni jazzistiche in un clima darte: la sintesi di Bruno Maderna in Maderna e lItalia musicale degli anni 40, ed. Gabriele Bonomo e Fabio Zannoni, Milano, Suvini Zerboni, 2012, pp. 97-114.

Traiettorie convergenti tra jazz e musica europea di tradizione scritta

Seminario di Storia della musica jazz. AA. 2011-2012 – DAMS Bologna 
Traiettorie convergenti tra jazz e musica europea di tradizione scritta
Bibliografia (aggiornata al 30 04 2012)

Testi generali:
Per un primo serio approccio alla storia del jazz e alla comprensione della musica jazz:
Maurizio Franco, Il jazz, in Storia della musica, a cura di Alberto Basso, IV vol., Torino, UTET, 2004.
Stefano Zenni, I segreti del jazz: una guida all’ascolto, Roma, Stampa alternativa, 2007 (CDROM allegato)

Programma degli incontri
1.
Jazz e musica ‘colta’ del Novecento: due realtà musicali indipendenti?
Blindfold test: ascolto dell’Ouverture da Treemonisha di Scott Joplin e da Laborintus II di Luciano Berio.
Le motivazioni storiche della prima recezione del jazz in senso primitivista.
Scott Joplin e la tradizione ragtime.
La musica di Joplin tra aspirazioni private e immagine pubblica.

  • School of Ragtime; Maple Leaf Rag in Scott Joplin, The complete works of Scott Joplin a cura di Vera Brodsky Lawrence, New York, The New York Public Library, 1981

 2. La recezione del primo jazz e il consolidamento di una ‘cornice interpretativa’
Dinamiche culturali e appartenenza razziale in Louisiana tra ‘800 e ‘900.
La popolazione di colore a New Orleans: differenze razziali, culturali, di censo e grado di istruzione.
Jelly Roll Morton: le interviste della Library of Congress; l’interpretazione del Miserere dal Trovatore di Giuseppe Verdi.
Immagine pubblica e pratiche private nella realizzazione del brano Oh, didn’t he ramble?

  • Leo Izzo, La conservazione dell’identità culturale creola nella musica di Jelly Roll Morton, «Il Saggiatore musicale», X, 2003/2, pp. 287-315
  • Joshua Berrett, Louis Armstrong and Opera, «The Musical Quarterly», 76/2, 1992, pp. 216-241

3. Anni Trenta (1): la tradizione classica interpretata dal jazz.
Il jazz orchestrale adotta procedimenti della tradizione classica europea.
Duke Ellington: da Koko a Concerto for Cootie
Jelly Roll Morton, Ganjam.

  • Ken Rattenbury, Duke Ellington, Jazz Composer. London, Yale University Press, 1990
  • ‘Ganjam’ e ‘Oh Baby!’: la svolta inaudita dell’ultimo Morton, «Ring Shout: Rivista di Studi Musicali Afroamericani», III, 2005, (pp. 21-96)

4. Anni Trenta (2): avanguardie storiche e materiali jazzistici
Jazz come esotismo nell’avanguardia musicale francese: Igor Stravinskij, Maurice Ravel, Darius Milhaud.
Jazz come devianza sociale nell’avanguardia musicale tedesca: Alban Berg.

  • L. Izzo, Il ruolo del jazz nelle musiche composte da Bruno Maderna per la radio e per il cinema, tesi dottorale, Università di Bologna, 2007 (capitolo La recezione del jazz in Europa, pp. 14-36)
  • G. Schuller, Jazz and musical exoticism, in The exotic in western music, a cura di J. Bellman, Boston, Northeastern University Press, pp. 281-291, 1997.
  • C. Shreffler, Classicizing jazz. Concert jazz in Paris and New York in the1920s, in Die Klassizistische Moderne in der Musik des 20. Jahrhunderts, Basel, Amadeus, 1996.

5. Convergenze tra jazz e musica ‘colta’ postbellica
USA: commistione di linguaggi nelle nuove ‘etichette’ jazzistiche: cool jazz e third stream.
Europa: il jazz letto attraverso la lente seriale.
Gunther Schuller, Abstraction, con Eric Dolphy.
Il mio cuore è nel Sud di Bruno Maderna (ascolto integrale della trasmissione della RSI Svizzera, 6 agosto 2011).

6. Incontri ravvicinati
New York 1957: Edgard Varèse sogna il free jazz.

  • Olivia Mattis, From Bebop to Poo-wip: Jazz Influences in Varèse’s Poème électronique, in Edgard Varese: Composer, Sound Sculptor, Visionary, edited by Felix Meyer and Heidy Zimmermann, Suffolk, Boydell & Brewer, 2006

Data del colloquio conclusivo del seminario per gli studenti del DAMS di Bologna: Venerdì 11 maggio ore 9:30 Aula Camino

La classica guarda al jazz. Riferimenti jazzistici nelle avanguardie musicali di inizio Novecento

Una presentazione che ho realizzato per il Seminario di Storia del jazz 2012. DAMS BOlogna

Per approfondimenti sull’argomento, rimando alla mia tesi di dottorato Il ruolo del jazz nelle musiche composte da Bruno Maderna per la radio e per il cinema e in particolare al capitolo iniziale: La recezione del jazz in Europa.
Inoltre, alcune delle tematiche  che trovate in questa presentazione sono state affrontate brillantemente da Stefano Zenni, nella trasmissione radiofonica  La classica incontra il jazz (prima parte).
Buona lettura, visione, ascolto.

Bye Bye Blackbird: il quintetto al microscopio

Una presentazione che ho realizzato per i Seminari di Storia del jazz che ho tenuto  al DAMS di Bologna nel 2010: un’analisi del brano Bye Bye Blackbird (M. Dixon, R. Henderson), interpretato dal quintetto di Miles Davis nel 1957.
Per realizzarla ho utilizzato le trascrizioni presenti nel fondamentale studio di Paul Berliner:

Thinking in Jazz
THE INFINITE ART OF IMPROVISATION

 Thinking in Jazz

 

Traiettorie convergenti tra jazz e musica europea di tradizione scritta

Seminario di Storia del Jazz 2011-2012 – DAMS Università di Bologna – Leo Izzo

Negli studi sulla storia musicale del Novecento, vi è, solitamente, una netta distinzione tra musica jazz e musica colta, quasi fossero realtà storiche del tutto indipendenti. Al contrario, le vicende musicali del secolo scorso sono ricche di importanti occasioni di incontro, talvolta poco conosciute o pregiudizialmente ignorate.

Nel corso del seminario questo ambito di confine – tra musica jazz e musica d’arte – verrà trattato attraverso l’analisi di alcuni casi di studio, rappresentativi delle trasformazioni in atto nel jazz dalle origini agli anni Settanta. Lo studio di questi materiali, talvolta difficilmente inscrivibili nelle consuete categorie di genere, comporterà una riflessione su concetti consolidati, come ‘opera’, ‘testo’, ‘composizione’, ‘improvvisazione’ e sulla stessa distinzione tra musica ‘jazz’ e musica ‘d’arte’.

Programma degli incontri

1. Jazz e musica ‘colta’ del Novecento: due realtà musicali indipendenti? [09 03 12]
2. La recezione del primo Jazz e il consolidamento di una ‘cornice interpretativa’ primitivista [16 03 12]
3. Anni Trenta (1): la tradizione classica interpretata dal jazz [23 03 12]
4. Anni Trenta (2): avanguardie storiche e materiali jazzistici [30 03 12]
5. Convergenze tra jazz e musica ‘colta’ postbellica [13 04 12]
6. New York 1957: Incontri ravvicinati [20 04 12]

Il file pdf con il programma dettagliato e la bibliografia consigliata: Programma_SdJ_2012

Link ufficiale dei Seminari di Musica 2011-2012